Le radici cristiane della via Cornelia

Questo eccezionale sarcofago, dedicato a una donna di ventiquattro anni, Livia Primitiva, fu ritrovato “e fundamentis Basilicae Vaticanae”, presso il tratto della via Cornelia che ivi si trova.
L’epigrafe recita:

Livia Nicarus
Liviae Primitivae
sorori fecit
q(uae) v(ixit) an(nos) XXIIII m(enses) VIIII

Giovanni Gaetano Bottari, nel suo Pitture e sculture sagre estratte dai cimiterj di Roma (1737) in luogo del dedicante Nicarus, nome maschile, proprone Nicariste o Nicarete.
Il sarcofago faceva parte della collezione ottocentesca di Giampietro Campana.
In seguito passò al Museo Louvre di Parigi dove possiamo ammirarla ancor oggi presso la sala 418.
Di essa parlano sia il Bosio che il De Rossi per cui il suo rinvenimento pare essere almeno secentesco.
Perché è importante tale reperto?
Perché testimonia la presenza cristiana in Roma, quando ancora il paganesimo rimaneva fiorente, e per l’alta antichità.
Essa è fatta risalire, infatti, a prima del III secolo (fra il 190 e il 225 d.C., all’incirca). Tale datazione è di vertiginosa importanza poiché anche il sottoscritto, che non sa né leggere né scrivere, sa che la basilica vaticana costantiniana (quella prima dell’attuale, ricca della cupola michelangiolesca) fu edificata con l’imperatore Flavio Valerio Aurelio Costantino (274-337) ancora vivente, ovvero tra il 319 e il 324. Il sarcofago, quindi, precederebbe il sorgere della basilica.
I simboli sovraincisi sono difficilmente equivocabili: un pesce (simbolo di Cristo), un’ancora (la fermezza della fede) e il Buon Pastore fra il gregge che richiama l’omonimo passo evangelico (Giovanni 10, 1-21).
Il simbolo funerario del pesce si ritrova certamente nel paganesimo quale metafora del viaggio nell’oltretomba (il delfino che guida alle acque superiori celesti così come il delfino guida i marinai alla salvezza del porto; vedi anche la leggenda del corinzio Arione).
É altamente probabile, però, che il Cristianesimo abbia traslato questo mondo figurativo nella propria costellazione immaginativa (Cristo che guida l’anima alla superiore meta ultraterrena) specie in un’epoca i cui la tradizione e i nuovi fermenti cristiani si sovrapponevano. L’ancora e il Buon Pastore confermano pienamente questa interpretazione.

(g.c.)

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