Il santuario sconosciuto sull’Aurelia (Nazario e Nabore)

I primi quattro santuari, a partire da San Pancrazio, lungo l’Aurelia Antica, sono San Pancrazio, San Processo e Martiniano, dei Due Felici e, infine, quello di San Calepodio (quest’ultimo nei pressi di Villa Carpegna ove si trovavano strutture cunicolari sotterranee assai complesse).
Tutti e quattro dovevano trovarsi entro il III miglio.
Il sesto, al XII miglio, nei pressi di Lorium-Castel di Guido, quello di San Basilide, è stato recentemente ri-scoperto, anche con l’ausilio dell’associazione “Cornelia Antiqua”.
E quale sarebbe il quinto, quello sconosciuto e, perciò, misterioso?
Doveva sorgere all’altezza di largo Perassi, dove l’Aurelia Antica e l’Aurelia Nuova si congiungono (nell’area è il fontanile novecentesco, la medioevale torretta Troili oltre ai casali dell’ex tenuta Troili).
Ascoltiamo le parole di Francesco Eugenio Riedi nel suo Tra Roma e il Campus Salinarum: dinamiche insediative e religiose lungo l’Aurelia tra X e XI secolo:

Uscendo dalla fascia del III miglio, il primo dei santuari posti lungo l’Aurelia si incontrava al V miglio ed era dedicato ai martiri milanesi Nazario e Nabore. Spesso confuso con il santuario di San Basilide al XII miglio della stessa via, i suoi resti archeologici non sono mai stati ufficialmente rintracciati, ma la sua esistenza è stata ormai accertata a seguito delle analisi condotte sulle fonti scritte. La sua collocazione, probabilmente al km 8 dell’Aurelia presso il Casale Troili, corrispondeva al V miglio della tradizione, in una posizione verosimile proprio perché posta nel punto di congiungimento delle due Aurelie all’esterno delle mura“.

Nazario e Nabore vengono ricordati nei martirologi assieme a Basilide e Cirino, il 12 giugno. I quattro erano soldati che subirono la persecuzione di Diocleziano e Massimiano.
Il santuario di Nazario e Nabore venne probabilmente scambiato per quello di Basilide (al XII miglio, come si è visto) o di Sant’Agata. Sant’Agata in “fundo lardario“, dapprima identificata erroneamente coi resti di Calepodio, fu una struttura dei primi anni del VI secolo (eretta da Papa Simmaco) che doveva invece trovarsi sull’Aurelia Nuova, al II o III miglio: secondo Nino Verrando a ridosso dell’attuale chiesetta della Madonna del Riposo, secondo altri dilettanti, invece, poco prima della Pineta Sacchetti.
Il santuario di Nazario e Nabore forse venne individuato già a fine Ottocento, ma, a tutt’oggi, rimane ignota la sua esatta ubicazione. Presso la torretta Troili sono stati rinvenuti cunicoli, epigrafi e ambienti ipogei di cui sarebbe bene approfondire la consistenza e la ricchezza.

(gianluca chiovelli)

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