2-6 giugno 1944: battaglia sulla Boccea e a Primavalle

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A ricordare quell’estate di guerra di 78 anni fa metto assieme alcuni ricordi di Dario Mariani e quelli di padre Bernardino Mastroianni, parroco della via Boccea sin dagli anni Trenta.
2-6 giugno 1944: i Tedeschi in ritirata precipitosa da Roma, gli Alleati che incalzano, gli ultimi morti (fra cui il ragazzo ebreo Claudio Amati), alcuni partigiani improvvisati, i carri armati distrutti (uno americano a Porcareccia, l’altro tedesco a largo Donaggio), la battaglia durissima all’incrocio fra Torrevecchia/Montespaccato e Boccea …

Dario Mariani:

Quella giornata … 4 Giugno sera o forse il 5, su questo c’è qualche discordanza, del 1944 … via La Nebbia, nei pressi del pozzo che diventerà tristemente famoso qualche anno dopo per l’uccisione di Annarella Bracci, ma più realisticamente si trattava della attuale Via Cogoleto, allora continuazione di Via La Nebbia … una intera colonna motorizzata tedesca, compresa di carro armato – in transito dalla Pineta Sacchetti dove erano da tempo accampati verso la Cassia – che si arrende ad un gruppo di ragazzotti, parte di Bandiera Rossa ma ce n’erano anche alcuni, giovanissimi, che non avevano partecipato alla Resistenza e che solo quel giorno, armati alla buona, erano scesi nelle strade del quartiere … tra questi anche mio padre, all’epoca non ancora 19 anni … i tedeschi avrebbero potuto farne polpette ma evidentemente, oltre all’indicazione generale – che certamente c’era stata – di ritirarsi a Nord di Roma senza combattere, quei tedeschi là si erano proprio stufati della guerra pure loro …i ragazzotti, usando gli stessi mezzi tedeschi, li consegnano al commissariato di zona che li mette, sommariamente sorvegliati e rifocillati rimediando qualcosa dai contadini locali, a dormire nella Caserma Ulivelli a Via Trionfale, di fronte alla scuola Nazario Sauro, allora in disuso da mesi … dopo due giorni li prendono in consegna gli inglesi e li inviano ad un campo-prigionieri … non ci fu alcun combattimento … qualche colpo sparato in aria dagli improvvisati giovani partigiani … e immediata resa … il carro armato riportò nel tragitto verso il commissariato, allora situato in Via dei Monti di Primavalle, dei danni ai cingoli … e quindi fu lasciato in Via Torrevecchia, più o meno all’altezza di Largo Arturo Donaggio …non prima però di aver tolto il munizionamento e di averlo incendiato … mio padre dice che fu addirittura un ufficiale tedesco a spiegare bene ai ragazzotti come disarmarlo e poi incendiarlo … il carro armato, per la goia dei bambini della zona, rimase lì circa un anno …. naturalmente si trattava di soldati tedeschi di leva, non di SS, Gestapo o corpi speciali … che, ufficiali compresi, di combattere e morire per Adolf ne avevano evidentemente abbastanza …

Ed ecco il ricordo, vissuto, di padre Mastroianni, parroco maestro dell’agro romano dal 1933 al 1975 nlle zone di Porcareccia, Pantan Monastero, Casal Selce, Boccea e Bocceola, Lanciafava, Casalotti, Porcareccina-Santa Rufina e Montespaccato-Borgata Fogaccia per la Diocesi di Porto Santa Rufina (solo in seguito Montespaccato si separerà per entrare nella Diocesi di Roma su impulso del Conte Piero Fogaccia):

La via Boccea, il due, tre e quattro giugno 1944, era piena di carri e soldati tedeschi in ritirata … Al crocivia di Casalotti c’era un cavallo morto, sventrato … Al … tredicesimo chilometro, un tedesco, morto, fu ricoperto di terra, perché aveva il piede destro scoperto e rovinato da un cane. Via Boccea ogni centro metri ebbe un carro bruciato, un cavallo ucciso, un soldato morto, seppellito … Giovanni Castelli, al decimo chilometro della Boccea, è morto mitragliato da un apparecchio inglese … Un caccia inglese cadde a Casalotti. L’aviatore restò carbonizzato nel giardino della villa Ricci … Verso il tramonto del giorno cinque giugno, tedeschi e americani si mitragliarono al quadrivio della borgata Fogaccia dove restarono morti una ventina di soldati, poi seppelliti sul posto … una granata americana spezzò la pietra che segnava il terzo miglio … I carri armati americani, superato lo sbarramento dei tedeschi al bivio della borgata Fogaccia, avanzarono per la via Boccea … per la presa del castello di Porcareccia [Santa Gemma] … [lungo] via del Forno Saraceno … Luigi Paiella offrì un fiasco di vino [ai carristi] … Improvvisamente … un cannone Tigre [tedesco] fece un accelerato fuoco nel piazzale … Luigi Paiella restò ferito a morte, da una scheggia … la bambina Maria Profeta … ferita al piede …“.
Il carro armato “restò alcuni mesi nel piazzale … un pezzo alla volta, fu smontato, venduto, distrutto. Era un vero monumento!“.

(g.c.)

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