Quando morirà l’ultimo albero della Pineta Sacchetti?

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Di qui a poco tempo.
Non è che voglia fare l’uccello del malaugurio … è che i luoghi “decisivi” del territorio, quelli in cui abita il genius loci, cioè lo spirito dei quartieri (Lo Zodiaco, il Fontanile di Pio IX, i Casali di Torrevecchia, la Pineta Sacchetti) si stanno disfacendo.
Anche il Santa Maria della Pietà, tanto celebrato, e i forti militari non stanno granché bene … Monte Ciocci e la Valle dell’Inferno idem …
Ma torniamo alla pineta.
L’ho osservata qualche giorno fa.
Pini con la chioma rada, da pazienti tumorali, pini storti e malaticci, a decine tagliati, pini completamente essiccati e già morti … dell’esercito di alberi negli anni Cinquanta resta poco e niente.
E poi: barboni che dormono, immondizia, erba alta, cespugli pieni di merda, roveti, sentieri stitici … Le lotte degli anni Settanta per la salvezza della pineta impedirono al potere di raderla al suolo e così il potere ricorre al metodo perfetto per riprendersela: farla morire a poco a poco. Finché, un bel giorno …
Inutile piantare, poi, alberelli che stentano a superare i due metri … La pineta Sacchetti è in coma, forse irreversibile.
Hai voglia a recuperare le scuderie, a fare le case nel parco, gli eventi … qui siamo alla discarica, tutto è lercio, morto, funebre … come il famigerato auditorium o quel che è … si è cominciato a progettarlo nel 1999, con le lire … e stiamo a progettarlo di nuovo … con calma, eh … 24 anni non sono poi tanti.
A me, che ricordo ancora la pineta con le giostre, mi vengono gli sbocchi di bile ogni volta che la vedo.
Ma siamo al me ne frego istituzionale, universale, dal Comune ai cosiddetti Municipi alla cosiddetta Regione ai cosiddetti enti coinvolti nella gestione e ai vari ciarlatani che si incontrano presso ogni angolo della cosiddetta capitale.
Ne avessi trovato uno di questi che ha detto: “Ci penso io, ci provo io” … macché, alzano le mani, non è compito mio, non è colpa mia, le competenze, i soldi, purtroppo i progetti, vediamo, ne parlo con l’assessore X, con il sottocapo Y, con l’anima dei mortacci loro … tutti a cianciare, a dialogare, i ciarlatani … ma qui non c’è niente da dire e dialogare: o si fa qualcosa nei prossimi mesi o addio.

(Gianluca Chiovelli)

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