L’eccezionale dòlium di Primavalle-Pineta Sacchetti

Leggiamo dal Dizionario archeologico di antichità classiche: “Dòlio. Vaso dal corpo globulare a larga base, per lo più di terracotta, destinato a contenere i liquidi e anche gli aridi da conservare nei magazzini“. E l’Enciclopedia Treccani: “Dòlio (lat. dolium). – Il dolio dei Romani, corrispondente al πίϑος dei Greci, è un vaso di grandi dimensioni, in generale di terracotta, destinato a contenere liquidi (vino, olio, ecc.) o anche aridi (grano, legumi) da conservare nei magazzini. La forma del πίϑος è prevalentemente quella di un tronco di cono rovescio, con larga bocca; quella del dolio invece è globulare, con base abbastanza ampia. Le dimensioni erano tali che entro il vaso poteva bene entrare un uomo, come, secondo il mito, vi entrò Euristeo, spaventato alla vista del cinghiale di Eurimante, o, come si narra, vi abitò Diogene. I vasi erano raccolti nei granai o magazzini dei palazzi o delle case private, e molto spesso, per la migliore conservazione delle derrate, erano affondati nel terreno: così a Pompei, a Ostia, ecc., mentre allineamenti di πίϑοι ci hanno dato i grandi palazzi cretesi di Cnosso, di Festo, di Troia. Sull’orlo della bocca era spesso segnata in cifre la capacità del vaso”.

Un dòlio, di dimensioni eccezionali (“Il dolio nella parte più prominente del giro esterno misura di circonferenza metri 4,57 e nel giro interno  ne misura 4.23“), fu ritrovato nel 1912 fra il territorio del Pineto Torlonia e quello dell’allora Tenuta di Primavalle (di proprietà del Capitolo di San Pietro) durante i lavori d’allargamento di via del Pidocchio (attuale via della Pineta Sacchetti).
Qui di seguito è la trascrizione del giornale di scavo in località Primavalle – gennaio 1912 (pgg. 38-45) operata da Alessandro Guarnacci.

Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Soprintendenza Speciale per i Beni Archeologici di Roma

Giornale degli Scavi che si eseguiscono negli anni 1873-1935 a cura dell’Archivio Storico a Palazzo Altemps in Roma

5 Gennaio 1912 – Località I°Valle

Dopo aver visitato la zona suddetta, per la via nuova Pineta Sacchetti già Vicolo del Pidocchio, a 5 Km da S. Onofrio e 4 ½ dalla Porta Cavalleggeri e precisamente in località detta I°Valle fra la proprietà Torlonia e la tenuta del Capitolo di S. Pietro, nella trincea che si sta aprendo per abbassare e allargare il Vicolo del Pidocchio, oggi nuova Via Pineta Sacchetti è venuto in luce un grande dolio in terracotta, alla profondità di cm 90 dal piano di campagna, in direzione Est-Ovest.  Sul labbro  del dolio si vede graffito la cifra di XXV. Lo spessore del labbro è di cm 0.06 la larghezza di cm 14, diametro interno cm 0.66. Ai lati del dolio si scorgono avanzi di mura a secco in direzione Est-Ovest.

8 Gennaio 1912 – Numero operai 1 – Località I°Valle

Avendo l’ufficio disposto che si estresse il dolio di cui sopra si è parlato, si è cominciato il lavoro ed un operaio vi ha lavorato per 6 ore. Era presente anche il custode Neri che in mia assenza dovrà far sospendere il lavoro per invito del rappresentante del Capitolo di S. Pietro, proprietario della Tenuta limitrofa alla Pineta Sacchetti in località Località I°Valle.

9 Gennaio 1912 – Località I°Valle

Recatomi nuovamente sul posto parlo coll’ing.re Montichiari e si conviene di continuare il lavoro per il ricupero del del dolio, salvo ad intendersi sui possibili diritti che potrebbe affacciare il Capitolo. Siccome però il tempo era pessimo non si poté il giorno 9 continuare il lavoro. Fu però necessario disporre un servizio di vigilanza notturna sul posto di scavo ad evitare vandalismi possibilissimi per il fatto che si era sparsa la voce che il dolio contenesse un tesoro

10 Gennaio 1912- Località I°Valle

Questa mane mi sono recato sul posto di scavo ma in causa del tempo pessimo non fu possibile continuare il lavoro. Ho ordinato di continuare ancora la sorveglianza notturna per le ragioni anzidette.

11 Gennaio 1912 – Località I°Valle

Abbenché oggi il tempo non sia cattivo pure gli operai non hanno lavorato perché il terreno è molto bagnato e in alcuni punti allagato. Un solo operaio ha potuto lavorare per l’intera giornata occupato ad espurgare il dolio dalla terra e dai sassi – opera non tanto facile come a prima vista parrebbe sia perché all’interno del vaso si lavora in modo molto incomodo sia perché la terra e le pietre avevano formato una cementazione durissima. Oggi pure si è dovuto disporre per il servizio notturno.

12 Gennaio 1912 – Località I°Valle

Col tempo favorevole oggi si è potuto lavorare con tre operai e con la valida opera del custode Neri si è potuto terminare lo sterro e l’isolamento del dolio, però per la sua grande mole e pesantezza non fu possibile di rimuoverlo dal suo posto e (… parte cancellata …) si dovrà rimandare la rimozione al domani per potersi provvedere ai mezzi adatti all’esecuzione del lavoro

13 Gennaio 1912 – n° operai 2 – Località I°Valle

Alle otto di mattina si è cominciato il lavoro per il trasporto del dolio. Si è impiantata la cap(?), si è imbragato solidamente il dolio con grossa fune scorrente in una carrugola si è tentato di sollevare il grossissimo vaso, però otto uomini non sono riusciti ad innalzarlo, si è quindi dovuto esperimentare altro mezzo – cioè fermare un sasso piano con terra e paglia, ribaltare il dolio e trascinarlo così fino all’orlo della nuova strada. Il lavoro è riuscito ma con molta fatica e mercé l’opera di molti che si sono prestati.
Altro grave lavoro si è quindi dovuto eseguire per caricare il dolio sopra una carrozza. Così il grande vaso ben legato e fermato si è potuto trasportare in una prossima zona e precisamente avanti al piazzale della vaccheria di proprietà del Capitolo di S. Pietro.
Il dolio come sopra si è detto, bene assicurato, non è stato mosso dalla carrozza, perché si attendono ordini dalla Direzione.
Il dolio nella parte più prominente del giro esterno misura di circonferenza metri 4,57 e nel giro interno  ne misura 4.23. Si calcola che il peso si avvicini ai sei quintali; esso è in varie punti crinato e in alcuni si vedono delle saldature di piombo ( ?), perciò il lavoro di estrazione dal terreno, ove era solidamente incastrato tra mura a secco si rese abbastanza difficile e più difficile ancora fu di sollevarlo e di trasportarlo intiero.
Si è dato appuntamento all’Ing.re Montechiari – rappresentante del Capitolo di S. Pietro – per Giovedì alle ore 11 in località I°Valle.
Il rappresentante del Genio Civile prega di prendere accordo con lui per i pagamenti da farsi agli operai che lavorarono per il recupero del dolio. Il medesimo si troverà nella località suddetta nello stesso giorno e alla stessa ora sopra indicata.

                                   Roma 16 Gennaio 1912

                                                                                  FIRMA ILLEGIBILE

18 Gennaio 1912 – Località I°Valle

Oggi mi recai nuovamente in località I°Valle unitamente al Prof Mancini. Si parlò col sig. Ing.re Montechiari rappresentante del capitolo di S. Pietro e si stabilì che l’Amministrazione del Capitolo avrebbe pagato tutte le spese occorse per lo sterro del dolio e che verserebbe all’Erario la somma di £ 90 – metà del prezzo di stima del dolio medesimo.

24 Gennaio – In ufficio

Furono fatti i verbali di cessione e così il dolio passò in proprietà del Capitolo di S. Pietro. Però la consegna del dolio e il suo trasporto avverrà non appena sarà presentata a questo ufficio la bolletta del versamento eseguito al Tesoro dalla Amministrazione del Capitolo anzidetto.

31 Gennaio – In ufficio

L’Amministratore del Capitolo di S. Pietro ha oggi presentato in questo ufficio la ricevuta del versamento eseguito e quindi si è dato ordine per la consegna del dolio. Oggi stesso si è scritto alla Direzione del Genio Civile accusando ricevuta del dolio. La ricevuta venne richiesta dall’Assistente del Genio perché l’oggetto fu rinvenuto nella linea di sterro che si eseguisce da quello Ufficio Tecnico per l’allargamento della antica Via del Pidocchio oggi Pineta Sacchetti.

                                   Roma 31 Gennaio 1912

                                                         Firma illegibile

(a.g.)

 

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