Primavalle archeologica

Il quartiere Primavalle fu urbanizzato in tempi recenti. E tuttavia il territorio che oggi occupa possiede una sua storia: almeno trimillenaria. Etruschi e Romani se ne contesero il dominio; il Capitolo di San Pietro in Vaticano lo tenne fra i suoi possedimenti per numerosi secoli. Inevitabile che tali presenze abbiano lasciato dei “segni” – “segni” che l’archeologia ha pochissimo indagato, ritenendo che tale porzione di Roma fosse a pura vocazione agricola e, perciò, raramente antropizzata.
Un’attitudine, questa, che ha sicuramente una logica.
Si può far notare, però, che il territorio di cui si discorre ricadeva entro il quinto miglio da Roma: un limite che individuava un preciso confine della Roma antiqua, connesso con rituali e feste assolutamente risalenti.

Ager Romanus Antiquus - Copia
Mappa tratta dal saggio di Piero Maria Lugli, L’Agro Romano e l’altera forma di Roma antica, 2006. Il limite del V miglio è tratteggiato in nero. L’ex tenuta Primavalle ricade entro i suoi limiti.

Tutto ciò per dire che se i ritrovamenti archeologici sono tuttora molto pochi ciò può addebitarsi anche a una insufficiente indagine sul campo (per tacere della totale mancanza di sistematicità).

A seguire si propone una serie di testimonianze sui ritrovamenti archeologici nel nostro quartiere. Un elenco variegato, poiché composto da fonti fra le più disparate; arrangiato con dilettantismo; e che ha il merito, tuttavia, di presentare – per la prima volta – tutto il materiale più evidente e di proporsi come punto d’inizio, almeno agli specialisti, in vista d’una trattazione finalmente organica.

1. Reperti in Via Pietro Bembo. Si tratta dell’impianto termale d’una villa rustica romana. Per il relativo post (ricco dell’articolo di Filippo Avilia) cliccare qui: Le terme di Primavalle

2. Dolium di Primavalle-Sacchetti. Di tale ritrovamento si è già discorso nel post apposito. Cliccare qui: L’eccezionale dolium di Primavalle-Sacchetti.

3. In “Memoirs of the American Academy in Rome”, 1965, si legge, al capitolo Tuscan columns and capitals:

Memoirs of the American Academy in Rome

4. Bullettino Archeologico comunale. Una serie di articoli (scaricare tramite il link al fondo della pagina) su ritrovamenti nei pressi del quartiere.
– Rita Santolini Giordani, via della Maglianella, 1989-1990 (ppg. 275-276)
– Rita Santolini Giordani, via G. Mazzoni (località Montespaccato), 1989-1990 (ppg. 274-275)
– via Cornelia-via Boccea via Monti di Creta, 1991-1992 (ppg. 230-235)

5. Le tombe di via Cardinal Caprara. Accenni in Carlo Pavia, Guida di Roma sotterranea. Guide to underground Rome, 2011:

6. Ritrovamenti ai limiti del quartiere. Accenni al dolio (1912) e alcuni riferimenti bibliografici da approfondire in Giovanni Maria De Rossi, Note sulla topografia antica di Monte Mario, “Archeologia Classica”, 1981, settore Pineta Sacchetti:

nr. 39 – Nell’area ora occupata dal Policlinico Gemelli doveva esistere in epoca romana una fattoria o una villa rustica: infatti durante i lavori di ristrutturazione del terreno compreso tra la clinica e l’Università Cattolica furono rinvenuti, circa quindici anni fa, blocchi di tufo squadrati e una base torcular in travertino (Cfr. Quilici, Inventario e localizzazione dei beni culturali archeologici nel territorio del Comune di Roma, “Urbanistica”, nnr. 54-55, 1969)
nr. 40 – All’altezza del viadotto che attraversa la Valle dell’Inferno, tra la Trionfale e via della Pineta Sacchetti, furono sezionati nel 1891 i resti di una cisterna in calcestruzzo (m. 3 x 2 x3) che mostrava segni di rifacimento moderni. Accanto era una sorta di ninfeo ricavato nella roccia, con getto d’acqua proveniente da una sorgente (cfr. Cod. Vat. Lat. 13045, f. 304)
nr. 41 – Per quanto riguarda la zona di confine con Primavalle e Torrevecchia si ha notizia solo di sporadici rinvenimenti. Nell’area del vecchio quartiere di Torrevecchia fu trovata, una ventina di anni fa, un basamento marmoreo, forse di cippo sepolcrale (cfr. Quilici, cit., nr. 380)
nr. 42 – Nei pressi del casale di Torrevecchia fu scoperto, nel 1929, un vaso marmoreo, alto 35 cm. E largo 30 cm., estratto con ogni probabilità da una tomba, forse un colombario (cfr. Arch. Sopr. Roma schede del 1929)
nr. 43 – Sul margine di Via della Pineta Sacchetti, all’altezza del quartiere di Primavalle, ma in un punto non meglio identificabile, fu scoperto, nel 1912, un vano in reticolato entro cui era conservato un dolio (alto m.1,57 e di m. 4,57 di circonferenza) con graffita sull’orlo la cifra XXV

7. Cunicoli etruschi a Torrevecchia. Vi si accenna in due articoli di Franco Ravelli e Paula Howarth in “Irrigazione e drenaggio”, (gennaio marzo 1988 e aprile-giugno 1989).

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8. Indice topografico delle pratiche di tutela

(PRIMAVALLE)

Id: 550
Collocazione: 30/4
Toponimo: VIA TRIONFALE, Tenuta Prima Valle
Oggetto: Sarcofago
Data iniziale: 1926
Data finale: 1926
Allegati: XIX Circoscrizione

(TORREVECCHIA)

Id: 549
Collocazione: 30/3
Toponimo: VIA TRIONFALE, Torre Vecchia
Oggetto: Resti murari e oggetti vari
Data iniziale: 1926
Data finale: 1926
Allegati: XIX Circoscrizione. Giornale di scavo

9. La suggestione dei Settevillaggi. Nel quarto volume di G. B. Rampoldi, Corografia dell’Italia, IV, S-Z, 1832, si annovera una suddivisione della Comarca di Roma chiamata Settevillaggi. Il nome richiama la mitica locazione dei Septem Pagi, contesa fra Romani (del primo re, Romolo) ed Etruschi Veienti. L’autore riconnette tale sito a coeve tenute agricole fra le quali spicca Torrevecchia. Se si tien conto (vedi la prima immagine di Piero Maria Lugli) che l’antica gens delle nostre parti poteva esser la Romilia (a nord era la Cornelia) la suggestione è completa.

Per il download del materiale cliccare sul link sottostante:

Primavalle archeologica

(g.c.)

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